martedì 5 aprile 2016

DIETE e DIETA



La dieta Scarsdale trae il suo nome da un quartiere di New York ed è stata inventata da un cardiologo di nome Herman Tarnower. Si basa su 2 programmi alimentari da seguire per 14 giorni. La prima fase è caratterizzata da una forte riduzione di carboidrati e zuccheri a favore delle proteine. La seconda fase prevede un graduale reinserimento dei carboidrati e dei grassi. Seguendo questa dieta si può dimagrire anche di mezzo chilo al giorno. Si ottengono eccellenti risultati nei primi mesi ma sul medio e lungo periodo i risultati sono simili a quelli di altre diete, che hanno un effetto meno rilevante sul piano metabolico.

La Dieta Atkins è stata inventata dal cardiologo Robert Coleman Atkins negli anni ‘70 ed è la più famosa dieta iperproteica.
Si divide in 2 fasi: nella prima si possono mangiare senza limiti carne, molluschi, crostacei e grassi (anche salumi come pancetta e salame), ma bisogna rinunciare del tutto ai carboidrati e quasi del tutto alle verdure, per consumare le proprie riserve di grasso.

Per esempio, a colazione, uova con pancetta, caffè o tè senza zucchero. A pranzo, bistecca ai ferri e, a cena, pesce lesso condito con maionese e un'insalata.
Nella seconda fase, invece, si reintroducono poco alla volta i carboidrati e le verdure.

La “dieta dissociata” venne inventata dal Dott.William Howard Hay nel 1911. Si basa su 5 regole base:
1 - Non mangiare carboidrati con proteine e frutti acidi durante lo stesso pasto
2 - Mangiare verdura, insalata e frutta come parte principale della dieta
3 - Mangiare proteine, amido e grassi in quantità limitata
4 - Mangiare grano integrale evitando alimenti raffinati e processati, come cibi a base di farina bianca, zucchero e margarina
5 - Far intercorrere un intervallo di almeno 4 ore / 4 ore e mezza tra pasti di tipo differente

Già da tempo esponenti del mondo accademico hanno preso posizione contro questo tipo di dieta, ma continuamente, in tutto il mondo, nuove pubblicazioni e nuove applicazioni lo rilanciano.

La W.W. nasce in America negli anni ‘60 da una giovane donna americana Jean Nidetch.
La signora Nidetch credeva nella dieta come percorso di educazione alimentare da costruire insieme. La signora era solita trovarsi con un gruppo di amiche a dieta con le quali condivideva tutti gli aspetti che interessano un individuo quando decide di seguire un percorso alimentare: psicologici (ad esempio, consigli su come affrontare i momenti critici), pratici (scambi di ricette) e tecnici (si appoggiò ad un gruppo di medici).
Il metodo si basa su una dieta base preparata da uno staff medico ma tiene in grande conto l’aspetto psicologico basato sul concetto del mutuo aiuto. Alle riunioni, alle quali si partecipa in gruppo, ognuno parla delle proprie difficoltà e delle strategie che ha utilizzato per raggiungere l'obiettivo, cercando di dare un aiuto agli altri.

Esperti di alimentazione e psicologia guidano il gruppo verso il raggiungimento della meta. Questa dieta prevede un apporto energetico sui 1200-1300 calorie. Il rischio legato a questa dieta è che si prendano in considerazione solo gli aspetti energetici dei cibi e non quelli nutritivi.

La dieta zona è soprattutto uno stile di vita. È stata introdotta in Italia grazie da Eddy Ottoz che, durante il suo girovagare per il mondo alla ricerca di novità nel settore delle diete, si era casualmente imbattuto in un metodo che aveva dato buoni risultati agli atleti delle nazionali USA di atletica leggera e di nuoto.

Prevede una restrizione calorica ed una forte riduzione del consumo dei carboidrati. Con questo concetto, da molti riconosciuto come garanzia di lunga vita, si intende esclusivamente che, per ogni persona, il fabbisogno giornaliero di cibo vada calcolato in base alle sue peculiari esigenze e che è dannoso superare (in termini calorici) quanto effettivamente necessario. Il secondo criterio, ossia la riduzione dei carboidrati, va articolato maggiormente.

Nella dieta zona non solo vanno ridotti i carboidrati che assumiamo nella nostra alimentazione “normale” (principalmente sotto forma di pane e pasta), ma dobbiamo assicurarci, ad ogni pasto o spuntino, un corretto bilanciamento tra le tre componenti fondamentali dell’alimentazione: proteine, carboidrati e grassi. La Dieta Zona si basa sulla riduzione dell’indice Glicemico.

La dieta Dunkan propone un programma in 4 fasi che includono alimenti ricchi di proteine e poco calorici, che hanno quindi il vantaggio di diminuire l’appetito.

Nella fase d’urto a base di proteine pure: si mangiano solo protidi e cioè carne bianca e rossa, pesce, frutti di mare, latticini a base di latte scremato. Si effettua per 3-10 giorni a seconda dell’obiettivo da raggiungere.
Fase alternativa: come la fase d’urto ma aggiungendo le verdure. Unico divieto: i farinacei (patate, mais, piselli, lenticchie, fagioli...). È il momento di evolvere: alle proteine aggiungiamo progressivamente le verdure.
Queste 2 fasi vanno alternate fino ad ottenere il peso desiderato (massimo 1 kg perso alla settimana)
La fase di consolidamento consiste in un momento abbastanza lungo di ritorno alla normale, che permette di evitare il famoso “effetto yo-yo” di ripresa del peso. Gli alimenti vietati vengono progressivamente reintrodotti. Contare 10 giorni per kg perso.
Nella fase di mantenimento si mangia normalmente rispettando due principi: fare un «giovedi’ proteico» a vita e mangiare 3 cucchiai di crusca e avena al giorno.

La perdita di peso è veloce inizialmente e poi controllata. Questa dieta include una fase di mantenimento di lunga durata e per la gioia dei golosi sono permesse 2 “cene di gala” alla settimana, per evitare la frustrazione.

Come tutte le diete iperproteiche è a rischio di carenze. Inoltre, le uova e la carne consumate in grandi quantità possono far aumentare il tasso di colesterolo nel sangue.

La Cronodieta inventata da due medici italiani si basa sul concetto che l’organismo ha una diversa capacità ad assimilare le sostanze nutritive a seconda del momento della giornata.
Con la cronodieta i carboidrati (pasta, legumi e pane) vanno consumati nella prima parte della giornata: a colazione, per esempio, si possono consumare pane e patate. Mentre il riso e la polenta (farina di mais) sono più adatti a pranzo. Carne, pesce, uova e latticini, devono essere consumati la sera e non possono venire associati ai glucidi.
La frutta va mangiata entro la prima metà del pomeriggio. Bisogna sempre privilegiare i cibi integrali anziché quelli raffinati. Questa dieta lascia molti esperti un po’ scettici ed è comunque importante essere seguiti da un medico.

La Cookie diet promossa dal dottor Sanford Siegal sta dilagando.
Naturalmente i biscotti, ai quali bisogna aggiungere un pasto iperleggero al giorno, ad esempio pollo bollito e verdure, non sono biscotti qualunque, ma quelli iperproteici prodotti in maniera speciale dall’azienda del dottor Siegal.
"Certo, è un modo particolarmente attraente”, ribatte Jenny Scahefer, autrice di diversi saggi sull’argomento. “Legalizza un cibo, il biscotto, bandito dai principali programmi per perdere peso”. Inoltre, sottolineano altri esperti citati dal giornale, diete che garantiscono un apporto inferiore alle 1000 calorie giornaliere (con i biscotti si oscilla tra le 800 e le 1200) sono destinate ad avere solo effetti limitati nel tempo.
Le controindicazioni sono legate al mancato apporto di sostanze essenziali al nostro organismo come il potassio. I principali effetti collaterali, spiega l’esperto di disordini alimentari Ovidio Bermudez, sono i calcoli biliari, le palpitazioni cardiache e l’indebolimento delle funzioni epatiche.
La cookie diet è finita anche nel mirino della American Dietetic Association "così come tutte le diete che prendono il loro nome dall'unico alimento che le compone", spiega il portavoce Bonnie Taub-Dix.

Più che un regime alimentare dimagrante, la cosiddetta dieta della luna rappresenta uno strumento di purificazione dell’organismo attraverso il digiuno. La dieta della luna prevede infatti, ad ogni cambio lunare, la privazione di tutti i cibi solidi per 24 ore consecutive, durante le quali si può solo bere acqua, succhi di frutta e centrifugati di verdura, mentre sono vietati latte e alcolici. Si basa sul concetto che se le fasi della luna riescono a influire sulle maree, alla stessa maniera possono influire sull’organismo umano.

Nonostante il fascino di questa teoria, le evidenze scientifiche indicano che una dieta bilanciata è più idonea sia come regime alimentare normale, sia come regime dietetico finalizzato al dimagramento. Inoltre è assai più pratica e soddisfacente dal punto di vista del gusto.



La dieta del gruppo sanguigno fu inventata da Peter d’Adamo, un medico italo-americano. Si basa sul principio che ciascuno dei 4 gruppi sanguigni (0, A, B e AB) risponde in modo diverso al cibo.
Per le persone con gruppo sanguigno 0, la carne è un alimento molto indicato. Queste persone dovrebbero evitare il grano e il frumento .
Le persone con gruppo sanguigno A invece della carne dovrebbero utilizzare proteine vegetali ed evitare i latticini.
Le persone con gruppo sanguigno B sono degli onnivori equilibrati, a cui fanno bene sia i latticini, sia la verdura sia i cereali.
Le persone con gruppo sanguigno AB dovrebbero preferire un' alimentazione equilibrata e varia senza esagerare con i latticini.

La dieta Mediterranea è caratterizzata da un elevato consumo di cereali, preferibilmente integrali, frutta e verdura, legumi, pesce, olio di oliva, latticini, carne in quantità moderata; si tratta dell'alimentazione tipica del nostro Paese, lontana dalle mode che giungono da oltre oceano: si tratta di una dieta completa, varia e bilanciata e presenta poche controindicazioni (morbo celiaco e intolleranze al glutine). Andrebbe corretta negli sportivi con un maggior uso ( ma non eccessivo) di proteine e lipidi.

La dieta proteica - metodo Blackburn prevede l'assunzione nel corso della giornata di proteine preassimilabili ad alto valore biologico, oltre a quantità predeterminate e precise di sali minerali, vitamine e fibre. La versione attenuata di questa dieta, preferibile a quella assoluta, è sufficientemente sicura se attuata correttamente e sotto stretto controllo del nutrizionista e secondo il creatore avrebbe due grossi vantaggi: scomparsa dopo 48-72 ore del senso di fame e protezione della massa muscolare. Questa dieta favorirebbe un calo rapido ed importante del peso corporeo e in particolare a livello di vita, anche, glutei e cosce; pertanto sarebbe in grado di combattere la cellulite.

La dieta punti fu inventata circa vent'anni fa da un dietologo italiano, propone una estesa tabella che assegna ai diversi alimenti una data quantità di punti; alla persona in dieta viene chiesto di sommare i punti relativi ai cibi assunti senza superare un tetto massimo prefissato. In questa dieta non si effettua il calcolo delle calorie. Questa dieta è tendenzialmente sbilanciata, con prevalenza di proteine e grassi e ridotta presenza di carboidrati (anche se non raggiunge i livelli delle diete iperproteiche americane). La dieta è sconsigliata a chi soffre di problemi cardiaci, renali, epatici e a categorie particolari (bambini, anziani e donne in gravidanza).

La dieta vegetariana consiste nell'eliminazione dall'alimentazione quotidiana della carne, ma anche di pesce e insaccati. Se vengono eliminati dalla dieta anche tutti gli altri derivati di origine animale (latticini, uova, etc) si parla di dieta vegana. Se la dieta si ferma all'eliminazione di carne e pesce, si possono sostituire questi alimenti con legumi e soia, magari ricorrendo a qualche integrazione (ferro e vitamine). Più complesso è il discorso se si eliminano tutti i prodotti di derivazione animale. Questa dieta comunque non è consigliata a bambini ed anziani.

Parlare di dieta Vegan significa parlare di filosofia vegan: questa rappresenta la forma più alta di rispetto verso gli animali. I Veganiani rifiutano oltre a carne, pesce e insaccati, anche latte, formaggi, uova e in generale non usano pellicce, lana, cuoio e i prodotti testati sugli animali. Ciò comporta la necessità di usare surrogati di ogni genere (alimenti, scarpe, abiti). In questa dieta, al fine di ottenere una corretta assunzione di tutti i costituenti nutrizionali essenziali, è indispensabile ricorrere ad una integrazione con vitamine (in particolare la Vitamina B12) e sali minerali. Si sconsiglia questa dieta per bambini ed anziani, ma anche per diabetici e cardiopatici occorrerebbe un minimo di attenzione.

C'è la dieta fast che vede subito scendere l'ago della bilancia, c'è quella che ha bisogno di maggior tempo per mostrare i suoi frutti, ma che porta a risultati più duraturi, c'è la dieta iperproteica, quella che non ti fa rinunciare a niente, quella che dura una settimana e quella che ti mette in riga per sempre.



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