La camomilla è una pianta erbacea annuale della famiglia delle Asteraceae.
La pianta ha radici a fittone e un portamento cespitoso, con più fusti che partono dalla base, più o meno ramificati nella porzione superiore. L'altezza non supera in genere i 50 cm nelle forme spontanee, mentre nelle varietà coltivate può arrivare agli 80 cm. La pianta è spiccatamente aromatica.
Le foglie sono alterne e sessili, oblunghe. La lamina è bipennatosetta o tripennatosetta, con lacinie lineari molto strette.
I fiori sono riuniti in piccoli capolini con ricettacolo conico e cavo. I fiori esterni hanno la ligula bianca, quelli interni sono tubulosi con corolla gialla. I capolini di diametro di 1–2 cm, sono riuniti in cime corimbose. Tali fiori hanno un odore aromatico gradevole e contengono un'essenza caratteristica costituita dal principio attivo azulene, e da una mescolanza di altre sostanze (acido salicilico, acido oleico, acido stearico, alfa-bisabololo).
Il frutto è una cipsela di circa 1 mm di lunghezza, di colore chiaro, privo di pappo.
La specie è diffusa in Europa ed in Asia ed è naturalizzata anche in altri continenti. Cresce spontaneamente nei prati ed in aperta campagna, non oltre gli 800 m, diventa spesso invadente comportandosi come pianta infestante delle colture agrarie.
È una specie rustica che si adatta anche a terreni poveri, moderatamente salini, acidi. Il ciclo di vegetazione è primaverile-estivo, con fioritura in tarda primavera e nel corso dell'estate.
La camomilla è originaria dell'Europa, poco frequente ad altitudini superiori ai 300-400 m s.l.m. E' comune nei seminati e negli orti, ma è anche coltivata.
La camomilla è coltivata soprattutto in Germania, Ungheria, Jugoslavia, Unione Sovietica, Egitto, Argentina, oltre che in diversi altri Paesi europei. Pur essendo una pianta annuale, la coltura può durare dai 3 ai 7 anni, per via dei capolini rimasti sulla pianta che, disseminando, perpetuano spontaneamente la specie. L'impianto si esegue di norma in estate distribuendo a "spaglio" su terreno ben livellato e sminuzzato, 1-2 Kg/ha di seme miscelato con materiale inerte di granulometria e peso specifico simili (segatura di legno).
Le semine precoci (luglio) danno risultati migliori di quelle tardive e delle precocissime (primavera, questa è sconsigliabile perché un'eventuale siccità estiva inciderebbe negativamente sulla sopravvivenza delle giovani piantine di camomilla).
Densità:ottimale è l'impianto di 20-25 piante per m2.
Essendo il seme piccolo è sconsigliabile il suo interramento dopo la semina (per evitare fenomeni di dormienza secondaria e difficoltà di emergenza), ma anche una distribuzione troppo superficiale, che favorisce la perdita di semente ad opera del vento.
Oggi per la camomilla si usa la tecnica di semina a file distanziate 30-35 cm; i vantaggi sono l'utilizzo di minor quantità di semente, avere impianti più uniformi ed infine, utilizzando seminatrici particolari dotate di piccoli rulli dentati, rendere più intimo il contatto del"seme" col terreno, riducendo così la probabilità di spostamento ad opera del vento. Poco esigente dal punto di vista nutrizionale: la tecnica ordinaria non richiede infatti concimazioni su terreni dotati di media fertilità. L'apporto di potassio, in particolare sembra essere dannoso perché ridurrebbe il contenuto in olio essenziale. La camomilla è abbondante nei terreni forti, asciutti e sassosi, ma si adatta male ai terreni acidi sui quali produce un'essenza scadente. Tollera i terreni salini e vegeta discretamente in presenza di pH elevati.
In alcuni casi sul materiale erboristico sono stati trovati residui di erbicidi, in particolare fenossiderivati, il cui impiego risulta quindi sconsigliabile.
Di questa pianta vengono in genere raccolti i fiori, preferibilmente dopo aver perso i petali ma prima di essersi essiccati sulla pianta stessa. Una comune metodologia di raccolta consiste nel far passare fra le dita (o fra i denti di appositi pettinini) gli steli della pianta in maniera tale da raccogliere solamente i fiori, evitando una lunga fase di pulitura. I capolini si essiccano disponendoli in strati sottili all'ombra; si conservano poi in recipienti ermetici di vetro al riparo da fonti di luce ed umidità.
Si ha notizia della camomilla fin dai tempi degli antichi egizi che la utilizzavano come sedativo ma anche per alleviare mal di testa, reumatismi e contro la febbre. Ma la popolarità di questa pianta è stata grande anche nella civiltà greca, in quella romana e poi nel medioevo quando il suo uso come rimedio naturale di uso popolare è diventato ancora più frequente.
Si crede comunemente che la camomilla abbia doti sedative, in realtà non è tanto ciò a rendere questa pianta rilassante quanto le sue doti antispasmodiche che producono un rilassamento muscolare e di conseguenza possono aiutare anche a dormire meglio e a favorire un generale senso di benessere e calma.
Grazie alla presenza delle mucillagini, inoltre, la camomilla è una pianta dalle proprietà antinfiammatorie molto utile quando ci sono problemi a livello di stomaco, intestino o di altre mucose del corpo. E’ inoltre in grado anche di agire positivamente quando sono presenti troppi gas intestinali.
Altre proprietà riconosciute alla camomilla sono quelle antipiretiche (ovvero in grado di abbassare la febbre), antibatteriche, antimicotiche e analgesiche ecco perché nell’antichità veniva anche applicata sulle ferite in modo da farle riassorbire più velocemente ed evitare infezioni.
Questa pianta è ricca di flavonoidi, ha dunque anche doti antiossidanti, e contiene un olio essenziale molto delicato che può essere utilizzato in diffusione in caso di insonnia e nervosismo o diluito in olio vegetale per massaggi su pelli secche o arrossate.
Il modo più frequente in cui viene utilizzata la camomilla è sotto forma di tisana, ovvero preparare un infuso con i fiori secchi di questa pianta da bere oppure per effettuare impacchi e lavaggi.
Per uso interno la camomilla è utile ad alleviare il nervosismo, aiutare la digestione, ridurre l’infiammazione intestinale e favorire la regolare mobilità, trattare la gastrite, l’esofagite, le coliche nei bambini e ridurre i crampi dovuti alla sindrome premestruale.
Gli impacchi esterni, invece, possono essere utili ad alleviare problemi di tipo reumatico, eruzioni cutanee, emorroidi, piccole ferite, bruciore e rossore agli occhi. C’è poi la possibilità di sfruttare i vapori benefici della camomilla facendo ad esempio dei fumenti con acqua bollente in cui sono stati versati dei fiori secchi di questa pianta o una bustina di quelle già pronte, insieme ad un cucchiaio di bicarbonato. Questa tecnica è molto utile per alleviare i sintomi del raffreddore, della tosse o dell’asma.
L’infuso di camomilla, viste le sue doti antinfiammatorie e lenitive, può essere utilizzato anche per effettuare gargarismi in caso di problemi alle gengive o infiammazioni in bocca, lavande vaginali o clisteri. Infine c’è chi la utilizza per aiutare i naturali riflessi dei capelli biondi ad essere più splendenti.
L’unica vera controindicazione della camomilla è in caso di ipersensibilità o allergia verso la pianta. C’è poi chi la sconsiglia durante la gravidanza in quanto potrebbe provocare delle contrazioni premature, la dose da assumere per arrivare a trovarsi in questa situazione dovrebbe però essere molto elevata, dunque anche in dolce attesa molte donne scelgono di utilizzare sporadicamente questa bevanda per favorire il rilassamento.
Se si utilizza per i bambini è bene rispettare le dosi suggerite dal pediatra in quanto superata una certa soglia la camomilla può far ottenere esattamente l’effetto contrario ovvero far diventare il bimbo più nervoso e con difficoltà ad addormentarsi.
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