Il litchi è coltivato da molto tempo, e il primo documento scritto che ne attesta la coltivazione risale al 1059. La coltivazione è cominciata in un'area meridionale della Cina, in Malesia, e Vietnam. Alberi selvatici crescono ancora nella cina meridionale e sull'isola di Hainan. Ci sono molte storie riguardo all'uso del frutto come prelibatezza alla corte imperiale cinese. Fu per la prima volta descritto e fatto conoscere a occidente nel 1782.
La coltivazione del Litchi è cominciata in Cina, Malesia, e Vietnam settentrionale. Alberi selvatici crescono ancora nella foresta pluviale della provincia di Guangdong e sull'isola Hainan. Documenti non ufficiali indicano il litchi come una pianta coltivata almeno dal 2000 a.C.
Nel primo secolo dopo Cristo, litchi freschi erano così richiesti dalla corte imperiale che fu istituito uno speciale servizio di corriere con cavalli veloci affinché portasse frutti freschi dal Guangdong. Ci fu una grande domanda di litchi anche durante la dinastia Song (960-1279), secondo Ts'ai Hsiang, nel suo Li chi pu (Trattato sui Litchi). Tale frutto era anche il preferito della favorita dell'imperatore Li Longji (Xuanzong), Yang Yuhuan (Yang Guifei). L'imperatore faceva trasportare i frutti alla capitale con grandissima spesa.
Il litchi ha attratto presto l'attenzione degli esploratori europei. Juan González de Mendoza nel suo La storia del grande e potente reame di Cina (1585), basato sui racconti dei frati spagnoli che avevano visitato la Cina negli anni 70 del 1500, lodò moltissimo questo frutto:
« Essi hanno una specie di prugna che chiamano lechias, che sono di un sapore incredibilmente gradevole, e mai danneggiano nessuno, sebbene essi ne mangino un gran numero. »
Il litchi fu descritto scientificamente da Pierre Sonnerat (1748–1814) al ritorno dal suo viaggio in Cina e nel sud-est asiatico. Fu allora che fu introdotto a Riunione nel 1764 da Joseph-François Charpentier de Cossigny de Palma. Fu in seguito portato anche in Madagascar che ne è diventato un importante produttore.
Litchi chinensis è un sempreverde che spesso è alto meno di 10 metri, sebbene talvolta superi i 15. La corteccia è grigio-nera, i rami marrone-rosso. Le foglie, composite, misurano tra 10 e 25 cm, a volte di più, con 2-4 paia di foglioline. I fiori spuntano su un'infiorescenza terminale, con molte pannocchie che spuntano sulla cresciuta dell'anno. Le pannocchie crescono in gruppi di 10 o più, raggiungendo una lunghezza di 40 centimetri o più, e portando centinaia di piccoli fiori bianchi, gialli o verdi, con un profumo caratteristico.
I frutti maturano in un tempo compreso tra gli 80 e i 112 giorni, a seconda del tempo, del clima e della cultivar. I frutti raggiungono dimensioni fino ai 5 centimetri di lunghezza i 5 di larghezza, con forme che variano dal rotondo, all'ovoide, ad una forma a cuore. La buccia, sottile ma non commestibile, è coperta di piccole protuberanze appuntite e all'inizio è verde ma con la maturazione diviene rossa o rosato-rossa. La buccia diviene marrone e secca se viene lasciata all'aria aperta dopo la raccolta. La parte carnosa e commestibile del frutto è un arillo, e circonda un seme unico ovale allungato, marrone scuro che ricorda quello delle nespole del Giappone. Il seme non è commestibile e raggiunge le dimensioni di 3,3 cm di lunghezza e dai 6 mm ad 1,2 cm di larghezza. Alcune cultivar producono un'alta percentuale di frutti con un seme abortito, molto più piccolo della norma, chiamato lingua di pollo. Questi frutti generalmente sono fatti pagare un prezzo maggiore, avendo una percentuale di polpa più alta.
La polpa del frutto ha un delicato profumo e sapore di uva moscato e rosa.
Ci sono moltissime cultivar di litchi, spesso con una confusione notevole in merito al loro nome e alla loro identificazione. Inoltre la stessa cultivar in climi distinti può produrre frutti assai diversi. Alcune cultivar poi hanno anche sinonimi diversi in diverse parti del mondo. Parte della difficoltà nell'attribuire un nome alle varietà di litchi comunque è imputabile alla trascrizione fonetica dei nomi delle cultivar cinesi, che per l'alfabeto latino non si presenta sempre semplice o univoca.
I paesi del sud est asiatico, assieme all'Australia, usano i nomi cinesi originali per la maggior parte delle cultivar, ma questo non accade ovunque. In India vengono coltivate più di una dozzina di cultivar diverse. In Sud Africa è coltivata principalmente la cultivar Mauritius. La maggior parte delle cultivar che si trovano negli stati uniti sono state importate dalla Cina, con l'eccezione della Groff, che è stata sviluppata alle Hawaii.
Le cultivar più popolari in Cina sono: Sanyuehong, Baitangying, Baila, Shuidong, Feizixiao, Dazou, Heiye, Nuomici, Guiwei, Huaizhi, Lanzhu, e Chenzi. In India tra le altre cultivar si coltiva anche la Shahi (che ha la più alta percentuale di polpa), Dehra Dun, Early Large Red, Kalkattia, Rose Scented.
In Italia le poche piante che si trovano in commercio appartengono generalmente ad una di queste varietà:
Kway Mai Pink: È conosciuta anche come Bosworth 3. I frutti sono molto saporiti, anche se sono relativamente piccoli. La buccia è rosa. La produzione del frutto è regolare.
Brewster: nota anche come Chen-Tze o Chenzi. Fu introdotta in Florida dalla Cina tra il 1903 e il 1906 da W.M. Brewster. Frutto grosso, a forma più o meno conica. I semi sono piuttosto grossi (in proporzione al frutto) e non formano spesso lingue di pollo. La pianta tende a produrre irregolarmente, ad anni alterni.
Sweetheart: Sweetheart è un marchio commerciale registrato per questa cultivar. La produzione di frutta di questa cultivar è regolare e abbondate. I frutti sono grandi e tutti con lingue di pollo.
Tai-so: o Tai-tsao. È coltivata specialmente nei dintorni di Canton. Il frutto ha un colore rosso acceso mentre la polpa è soda, croccante e molto dolce. Il frutto gocciola succo quando si rompe la buccia. La maturazione del frutto è precoce.
I Litchi sono coltivati abbondantemente in Cina e anche altrove, come in Brasile, Sud-Est Asiatico, Pakistan, Bangladesh, India, Giappone meridionale, e più recentemente in California, Hawaii, Texas, Florida, nelle aree più umide dell'Australia orientale, in Madagascar e nelle regioni sub tropicali del Sudafrica, in Israele e anche in Messico.
In Italia solo recentemente si assiste a timidi tentativi di coltivazione in Sicilia, nonostante la pianta potrebbe crescere bene nelle zone più calde in cui è coltivato il limone.
La pianta richiede un clima tropicale o subtropicale, che sia caldo ma che presenti anche una stagione fredda senza gelate o con leggerissime gelate che non vadano sotto i -4 °C (pena la morte della pianta), e una estate calda, umida, piovosa. La crescita migliore si ha su terreni ricchi, profondi, ben drenati, abbondanti in materia organica. Una ampia scelta di cultivar è disponibile, con varietà a fruttificazione precoce o tardiva, le prime più adatte a climi freddi, le ultime a climi più caldi. Dato l'aspetto della pianta non è strano vederla utilizzata come pianta ornamentale.
I litchi sono venduti generalmente nei mercati asiatici, ma negli ultimi anni è possibile vederli anche nei supermercati e nella grande distribuzione. La buccia diventa marrone scuro quando il frutto è refrigerato, ma il sapore non ne viene influenzato: la versione in scatola invece viene venduta per tutto l'anno, ma i frutti inscatolati perdono parte del loro profumo. Il frutto può essere seccato anche con la buccia intatta, e in tal caso diviene marrone scuro.
Secondo il folklore un litchi che non produce può essere cercinato, il che dovrebbe portare ad un aumento della fruttificazione.
I litchi non si riproducono da seme, salvo nel caso di una selezione mirata ad ottenere nuove varietà. Inoltre una caratteristica desiderabile di una cultivar è avere molti (possibilmente tutti) i semi sotto forma di lingue di pollo, quindi abortivi e non utilizzabili per la riproduzione. Le piante nate da seme inoltre, in aggiunta al non mantenere le caratteristiche delle piante madri, e ad avere dunque quasi sempre frutti di qualità più scadente, richiedono molti anni per cominciare a fruttificare. Un'attesa di 10 anni tra la semina e la prima fruttificazione è normale, ma a volte passano anche 25 anni. Tutti questi limiti rendono la riproduzione da seme un pessimo modo per propagare i litchi.
Le talee di litchi possono attecchire, ma l'attecchimento non è semplice. Generalmente le talee per avere percentuali alte di attecchimento richiedono una nebulizzazione continuativa con appositi macchinari mentre vengono coltivate in pieno sole e concimate adeguatamente.
L'innesto del litchi è particolarmente difficile. Il cambio si attiva contemporaneamente su tutta la superficie del tronco solo per un brevissimo tempo. È sempre stata considerata una pianta estremamente difficile da innestare, indipendentemente dal metodo scelto. I risultati migliori si sono avuti usando semenzali particolarmente giovani.
La margotta è il metodo principale attraverso il quale vengono riprodotte le piante di litchi. È praticato da secoli: nella sua versione più antica si realizza cercinando un ramo e lasciandolo a guarire uno o due giorni, per poi applicare un impacco di fango e paglia al punto dove è stata praticata la cercinatura. L'impacco viene fasciato da un sacco e si provvede a tenerlo umido per un centinaio di giorni con annaffiature regolari. Dopo questi giorni se il ramo ha formato radici si recide e si pianta.
Le margotte moderne hanno sostituito al fango e alla paglia lo sfagno e ai sacchi la plastica: in questo modo si accorciano anche i tempi necessari all'emissione di radici (rendendo necessarie solo sei settimane). I rami migliori per la formazione delle radici sono, secondo uno studio messicano, quelli con un diametro compreso tra 15 e 20 mm, esposti al sole. È comunque possibile prelevare rami grossi fino a 10 cm di diametro.
Le margotte dopo essere state distaccate dall'albero richiedono un periodo più o meno lungo di ricovero in un ambiente ombroso e umido fino a che l'apparato radicale non sia ben sviluppato. Una volta che questo sia accaduto, comunque, le piante reagiscono bene, cominciando a produrre dai 2 ai 5 anni dopo il distacco dalla pianta madre, raggiungendo il massimo della produzione dopo 20-40 anni e producendo abbondantemente per oltre un secolo.
Il litchi contiene in media 72 mg di vitamina C in 100 grammi di frutta. In media nove litchi bastano per soddisfare il fabbisogno quotidiano di vitamina C di un uomo adulto.
Una tazza piena di litchi fornisce, tra le altre cose il 14% del fabbisogno quotidiano di rame, il 9% di fosforo, e il 6% di potassio per una dieta di 2000 chilocalorie.
Come molti alimenti vegetali i litchi hanno pochi grassi saturi, poco sodio e sono completamente privi di colesterolo. I litchi hanno una quantità moderata di polifenoli, comunque maggiore, secondo uno studio francese, di molti altri frutti analizzati. La maggior parte dei polifenoli comunque tende a deteriorarsi col passare del tempo, quindi è meglio consumare il frutto il prima possibile.
Nella medicina tradizionale cinese il litchi è un frutto con proprietà calde ed un eccessivo consumo di litchi può, in casi estremi, portare a svenimenti o eruzioni cutanee.
Per gustarne a pieno il sapore il frutto può essere consumato fresco al naturale. Comunque si adatta anche molto bene a numerose ricette, con macedonia, aggiunto ai cocktail di spumante o rhum, in sorbetti.
Le principali proprietà terapeutiche del litchi si devono soprattutto alla vitamina B3. Questa vitamina infatti è in grado di dilatare i vasi sanguigni, facilita la purificazione del sangue e allo stesso tempo è in grado di regolare numerose reazioni ossidative nelle cellule del nostro organismo, rendendosi così importante al fine della prevenzione di patologie come l’aterosclerosi. La presenza di minerali importanti come potassio e magnesio è utile per rafforzare e rendere più tonico il cuore e l’apparato circolatorio. Anche il rame ha proprietà utili a migliorare la circolazione sanguigna e l’apporto di ossigeno ai vari organi.
Il litchi è una buona fonte di vitamina C e di Oligonol, due sostanze con proprietà antiossidanti i cui benefici si manifestano nei confronti dei virus influenzali e nella protezione della pelle dai raggi UVA.
L’abbondanza di vitamina C rende il litchi un alimento ideale per rinforzare il sistema immunitario durante la brutta stagione quando influenza e raffreddori sono sempre in agguato.
Radicali liberi: è sempre grazie agli antiossidanti che questo frutto è in grado di contrastare l’attività dei tanto temuti radicali liberi con effetti positivi sulla salute.
I litchis contengono anche polifenoli e proantocianidine che, insieme alla vitamina C riescono a neutralizzare efficacemente i radicali liberi. I radicali liberi sono dei sottoprodotti nocivi risultanti dal metabolismo cellulare e possono causare gravi problemi come i tumori, i disturbi cognitivi e le malattie cardiache. Il litchi è ricco di questi composti è può essere consumato a titolo preventivo nei confronti di tali malattie.
Proprietà digestive: la buona quantità di fibre alimentari presenti in questo frutto facilita il transito intestinale degli alimenti con conseguenti benefici per il processo digestivo. Il litchi inoltre stimola la produzione dei succhi gastrici, questa sua proprietà riduce il rischio di stitichezza e di disturbi gastrointestinali.
Pressione sanguigna: l’abbondanza di potassio invece permette all’organismo di tenere sotto controllo l’equilibrio dei fluidi corporei, tale equilibrio è molto importante per la prevenzione dell’ipertensione. Inoltre il potassio ha proprietà vasodilatatrici per cui facilita la circolazione sanguigna diminuendo lo stress dell’apparato circolatorio a tutto beneficio della pressione sanguigna.
L’assunzione moderata del litchi non presenta controindicazioni, A causa del suo alto contenuto di zuccheri è un alimento sconsigliato per i diabetici.
Consumati in modo eccessivo possono provocare alcuni disturbi come il sanguinamento del naso ed il mal di gola.
Per quanto riguarda il suo valore calorico, 100 grammi di litchi forniscono 66 calorie.
Il litchi si conserva abbastanza bene anche a temperatura ambiente, e può essere conservato tranquillamente per 15 giorni fuori dal frigorifero. Anche nel caso in cui il guscio dovesse cambiare colore e divenire più scuro, non preoccupatevi, il gusto resta inalterato.
Nel caso vi avventuraste nella semina di questo fantastico frutto, è bene che sappiate che la pianta del litchi fiorirà dopo 10 anni dalla semina e la sua produzione di frutti sarà all’inizio scadente. Per accorciare i tempi e migliorare la qualità è necessario avvalersi della tecnica dell’innesto.
Si trovano sui banchi dei mercati generalmente tra primavera e estate e generalmente arrivano dal Sudafrica o dal Sud Est asiatico, soprattutto Cina, India, Thailandia e Vietnam.
È sufficiente succhiare completamente il frutto dalla scorza e consumare la succosa polpa stando attenti al seme. È indispensabile scegliere i frutti al giusto punto di maturazione: macchie marroni ed eccessiva morbidezza sono indice certo di un frutto ormai non più fresco.
Il periodo per l'acquisto e il consumo è da novembre a gennaio e poi ritorna nel mese di aprile.
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