Sia la legge islamica che i precetti ebraici prescrivono una serie di regole da seguire per rendere la carne commestibile ai fedeli di queste religioni. Le caratteristiche del procedimento di uccisione dell'animale sono riassunte nel termine Halal (lecito), per i musulmani, e Kosher per gli ebrei, e non accettano lo stordimento preventivo.
L’animale, infatti, deve essere cosciente al momento dell’uccisione, girato su sé stesso con un mezzo obbligatorio di contenimento meccanico, e viene operata la recisione di trachea ed esofago, ma senza spezzare la colonna vertebrale, perché durante la procedura la testa dell'animale non si deve staccare.
Questa pratica, estremamente cruenta, è consentita in Italia solo se praticata in uno degli oltre 200 macelli autorizzati, ma non sono rari i casi di macellazione “familiare”, eseguita per festeggiare delle ricorrenze religiose, pratica illegale e perseguibile per legge (Regolamento comunitario 1099/2009, Decreto Legislativo 131/2013 - articolo 6 del Decreto Legislativo 6 novembre 2007, n. 193 - articolo 544 bis del Codice penale).
La carne di bestie da macello (bovini, ovini, caprini) e di bestie da cortile (conigli e pollame) è lecita soltanto se la macellazione sia stata eseguita con l’osservanza delle seguenti regole:
1) il macellatore deve essere musulmano;
2) la bestia deve essere orientata fisicamente in direzione della Mecca;
3) il taglio della gola deve essere eseguito:
a) con una lama affilatissima, che non deve intaccare la spina dorsale e non deve essere ritirata finché non siano stati recise le arterie carotidi, le vene giugulari, la trachea e l’esofago;
b) con un solo colpo;
c) alla base del collo, se il collo è lungo (cammello, giraffa, struzzo, oca…) e nella parte più alta del collo se il collo non è lungo (bovini, ovini, caprini);
d) con la mano destra, mentre la sinistra tiene ferma la testa della bestia;
4) la bestia deve essere trattata con rispetto, accarezzata, tranquillizzata, fatta adagiare sul fianco sinistro, in un luogo dove non ci siano tracce di sangue o bestie macellate in precedenza, onde evitare che l’odore del sangue terrorizzi la bestia;
5) le gambe della bestia vanno legate, ad eccezione di quella destra posteriore, che deve essere lasciata libera per dare alla bestia la possibilità di muovere l’arto, attività che la tranquillizza.
6) il taglio non deve essere preceduto da stordimento della bestia;
7) il taglio deve essere preceduto dalla formula “bismillàhi Allàhu àkbar!”
Il metodo di macellazione islamica ha due finalità principali:
1) ottenere carne scevra di sangue;
2) non far soffrire la bestia.
Con il metodo di macellazione sciaraitico le carni della bestia macellata vengono totalmente dissanguate. Infatti, dopo lo scannamento (il taglio delle canne del collo) il cuore continua a pompare e i polmoni continuano a respirare. La respirazione ha per effetto l'ossigenazione del sangue, che è ancora in circolazione. Con la recisione dell'aorta cessa l'afflusso del sangue al cervello, che entra, immediatamente, in una condizione di completa anossia (mancanza di ossigeno). La mancanza di ossigeno nel cervello (anossia cerebrale) provoca, attraverso la spina dorsale, le contrazioni dei muscoli. Le contrazioni muscolari producono l'espulsione del sangue dai tessuti fino all'ultima goccia; a questo punto l'emorragia cessa, il cuore si arresta e la respirazione si ferma. Questo è il primo risultato: la carne è completamente scevra di sangue, dissanguata.
Il secondo risultato è quello di non far soffrire la bestia; la qual cosa si verifica a causa della subitanea interruzione dell'ossigenazione delle cellule cerebrali in conseguenza dell'imponente emorragia, derivante dalla recisione delle arterie, che irrorano il cervello. Lo "scannamento" produce, inoltre, un'immediata "anestesia totale", perché il centro cerebrale del dolore cessa immediatamente, di funzionare.
La mancanza di ossigeno nel cervello (anossia cerebrale) provoca le contrazioni ed esse sono la prova che la bestia non soffre e non, come erroneamente si crede, la prova della sua sofferenza. Pertanto, il metodo di macellazione islamica, oltre a consentire il totale dissanguamento della bestia macellata, rendendone commestibile la carne, è anche il metodo che realizza la morte indolore della bestia.
L’ Italia ha sussunto nel suo ordinamento giuridico la normativa della Comunità Economica Europea riguardante la macellazione. Le regole di questa normativa sono diverse dalla normativa giudaica e da quella islamica. Tuttavia, in ragione della potenza politica culturale economica e finanziaria della minoranza ebraica e della crescente presenza numerica di Musulmani in Europa, la Comunità ha previsto una deroga in favore della Comunità ebraica e della Comunità musulmana, ammettendo la macellazione rituale per consentire agli Ebrei il consumo di carne kashèr e ai Musulmani il consumo di carne halàl.
La normativa C.E.E. prevede che la macellazione rituale debba essere eseguita da “macellatori”, incaricati dalle rispettive Comunità e accreditati presso i macelli dagli organi rappresentativi delle medesime, i quali devono controllare il pieno rispetto delle regole.
Pertanto, in Italia, l’esecuzione di “macellazione islamica” presso i Macelli a essa autorizzati, in quanto in possesso delle attrezzature richieste dalla normativa CEE, è conforme alla legge in vigore, solamente se eseguita da macellatori musulmani, che siano accreditati (presso i Macelli autorizzati alla "macellazione in deroga per motivi religiosi") dall’autorità islamica locale (Il Centro Islamico di Milano e Lombardia).
Gli attacchi contro il metodo di macellazione islamico ‘Halal’ da parte degli animalisti, che raccontano la "favola" di un barbaro e sanguinario rito di macellazione, sono in costante aumento.
E’ senz’altro vero che quando il sangue fuoriesce dalla gola di un animale la scena che si presenta ai nostri occhi sembra piuttosto violenta, ma il fatto che al giorno d’oggi la carne venga acquistata nei supermercati, in pulite ed igieniche confezioni, non significa che l’animale non abbia dovuto morire.
I metodi di macellazione non-islamici impongono che l’animale non sia cosciente prima della sua uccisione e questo è di solito ottenuto attraverso lo stordimento o l’elettronarcosi. E’ davvero meno doloroso sparare un colpo di pistola nel cervello di una pecora o mettere un anello al collo di un pollo, che incidere la sua gola? Il semplice assistere alla scena non può darci un’idea oggettiva di ciò che l’animale prova.
Un’equipe dell’Università di Hannover in Germania ha esaminato i due metodi analizzando le registrazioni prodotte dall’elettroencefalogramma (EEG) e dall’elettrocardiogramma (ECG). In tutti gli animali utilizzati per l’esperimento sono stati chirurgicamente impiantati un certo numero di elettrodi in diverse parti del cranio; successivamente a tali animali sono state concesse alcune settimane di tempo per ristabilirsi.
In seguito una parte di essi è stata macellata con il metodo islamico ‘halal’, ovvero una rapida e profonda incisione sul collo da lato a lato, fatta con una lama molto affilata, che taglia la vena giugulare e l’ arteria carotidea insieme alla trachea e all’esofago, ma lascia intatta la spina dorsale.
La restante parte del bestiame prima di essere macellata è stata stordita con il metodo della pistola a proiettile captivo, tipico dei mattatoi dell’Occidente.
Le registrazioni dell’EEG e dell’ECG hanno permesso l’osservazione delle condizioni del cervello e del cuore durante tutto il processo.
Con il metodo ‘halal’ non è stato registrato nessun cambiamento nel grafico dell’EEG per i primi 3 secondi successivi all’incisione, indicando che l’animale non ha sentito nessun dolore dovuto al taglio.
I seguenti 3 secondi hanno registrato una condizione di incoscienza simile ad uno stato di sonno profondo causato dalla perdita di enormi quantità di sangue. Da quel momento in poi l’EEG ha riportato valori pari a zero che indicano un’assenza totale di dolore, nonostante il cuore stesse ancora battendo ed il corpo era in preda a forti convulsioni, un riflesso condizionato della spina dorsale.
E’ questa la fase più sgradevole per chi assiste, che si convince erroneamente che l’animale stia soffrendo mentre il suo cervello in realtà non registra più nessun messaggio sensoriale.
Con il metodo occidentale gli animali erano in apparenza incoscienti dopo lo stordimento e questo metodo di uccisione apparirebbe essere, per l’osservatore, molto più pacifico.
Ciononostante la lettura dell’EEG ha indicato un dolore acuto subito dopo lo stordimento. Mentre nel primo esempio l’animale comincia a sentire dolore a causa della "fame" di ossigeno e sangue del cervello – la morte del cervello, per dirla in parole semplici -, il secondo esempio di macellazione provoca prima l’arresto del cuore, mentre l’animale è ancora capace di provare dolore.
Non si assiste, comunque, alle sgradevoli convulsioni, il che non solo significa che c’è più ritenzione di sangue nella carne, ma anche che questo secondo metodo si presta molto meglio alla domanda di efficienza delle moderne procedure di macellazione di massa.
Il metodo dello stordimento rende la macellazione di massa più facile e più accettabile al consumatore, che può ingannare se stesso sul fatto che l’animale non abbia sentito nessun dolore, quando va a comprare il suo pezzo di carne, pulita ed impachettata, al supermercato.
Il metodo ‘Halal’, al contrario, non cerca di negare che il consumo di carne significa che gli animali devono morire, ma è eseguito in maniera tale da provocare il minor dolore possibile.
L’Islam è un modello di vita bilanciato. Per i musulmani il privilegio di integrare la propria dieta con proteine animali indica un dovere nei confronti del benessere dell’animale stesso, sia durante l’allevamento che durante la macellazione.
I moderni metodi di allevamento e macellazione occidentali, al contrario, puntano ad un mercato di consumo di massa e trattano l’animale come merce. Così come le batterie di galline sono più adatte alla produzione di quantità di uova su larga scala, anche i metodi di macellazione occidentali sono migliori per l’industria della carne, ma non sono favorevoli né all’animale, né al consumatore.
Il modello islamico garantisce una vita più sana per l’animale ed una carne più salutare per il consumatore.
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