Dalle terre confiscate al boss Michele Zaza arriva
un prodotto che ha il gusto della società civile
CASERTA - Si chiamerà «La mozzarella della legalità» e sarà prodotta da novembre a Castel Volturno, in provincia di Caserta, in un caseificio nato nei beni confiscati al boss camorrista Michele Zaza.
Ad inaugurarlo, nell’ambito della tre giorni dedicata al sociale del Sud Italia, il presidente della Fondazione con il Sud Carlo Borgomeo assieme al presidente nazionale di Libera contro le Mafie Don Luigi Ciotti. La produzione della mozzarella affidata alla cooperativa «Le Terre di Don Peppe Diana», è stata intitolata al parroco assassinato 15 anni fa. Un progetto innovativo quello finanziato dalla Fondazione che prevede tra le altre cose l’utilizzo di tecnologie produttive innovative e fonti di energia rinnovabili.
Due lunghi anni quelli necessari all’avvio di un progetto che vede protagonista tutta la società civile impegnata in primo piano nella lotta alla criminalità organizzata: rappresentanti delle istituzioni, delle scuole, delle associazioni di categorie, di volontariato e dei sindacati, con la collaborazione del Comitato Don Peppe Diana, Csv Caserta, Legacoop Campania, Erfes Campania, l’agenzia Cooperare con Libera Terra, Legambiente, la Confederazione italiana agricoltori e i comuni di Castel Volturno e Cancello Arnone (fonte Comunicare il Sociale).
Le mozzarelle
della legalità
- Mozzarella di Bufala
Nelle terre di don Peppe Diana, il parroco assassinato dalla Camorra quindici anni fa, sui beni confiscati al clan dei Casalesi, sorgerà un'impresa sociale per la produzione della "mozzarella più buona del mondo", per il suo inconfondibile gusto ma soprattutto per il suo sapore di libertà e giustizia.
Il progetto prevede appunto la costituzione di una cooperativa sociale di tipo B, con l'inserimento lavorativo di persone in condizioni di svantaggio sociale, che dovrà gestire il piano d'impresa di una fattoria sociale con caseificio didattico, realizzato su diversi beni confiscati alla camorra nel casertano, per promuovere la tradizione e i mestieri legati alla filiera della mozzarella in chiave di sostenibilità ambientale.
Per la produzione della mozzarella saranno utilizzate tecnologie produttive innovative e fonti di energia rinnovabili, sole e biogas. Inoltre, la cooperativa promuoverà forme di turismo responsabile ed eventi didattici mirati, tra cui una mostra sui mestieri legati alla produzione della mozzarella di bufala e un Festival dell'impegno civile.
Il 19 marzo, in occasione del XV anniversario dell'assassinio di don Diana, sarà avviato il processo di costituzione della cooperativa dedicata all'impegno di don Peppe. Verrà realizzato un bando pubblico per la selezione dei soci fondatori candidati all'attività della costituenda cooperativa "Le terre di don Peppe Diana - Libera Terra", che entrerà da subito in rete con le altre cooperative del progetto Libera Terra.
Saranno presenti, oltre al Direttore della Fondazione per il Sud, Giorgio Righetti, il Presidente di Libera, don Ciotti e altri rappresentanti delle istituzioni e della società civile.
Il piano d'impresa prevede la realizzazione di una fattoria sociale sperimentale, al servizio dello sviluppo ecosostenibile del territorio, dove vengano utilizzate tecnologie produttive innovative. Una fattoria in grado di produrre energia da fonti rinnovabili (sole e biogas); fortemente attenta alla salubrità e qualità dei prodotti e del territorio ed alla formazione delle maestranze del comparto.
Perché il 19 marzo passerà ma le Terre di don Peppe Diana dovranno restare.
http://www.libera.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/1012
Puoi aiutare Libera a continuare il proprio lavoro nella realizzazione delle "Terre di Don Peppe Diana!
Manda subito un SMS al numero 48544 da qualsiasi gestore dal 9 al 30 marzo 2009 !!!
Così potrai donare 2 euro!
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