Il vecchio menù del ristorante del Senato
e i nuovi prezzi della Camera
Per una questione di correttezza e di onestà, volevo semplicemente far presente che il menù qui riportato (pubblicato alcuni giorni fà su l'Espresso e ripreso da vari siti) risale in verità almeno ad un paio di anni fà. Nel 2009 i prezzi dei ristoranti (ai quali possono accedere non solo i parlamentari, ma anche i cronisti parlamentari: della serie, cercano di comprare il silenzio a suon di orata e pesce spada) sia alla camera che al Senato, sono vertiginosamente aumentati, insieme a quelli della buvette . Infatti, le stesse pietanze riportate su questo menu' oggi costano alla Camera dei Deputati "almeno", udite udite, 50 centesimi in più! Oggi dal presidente del Senato Renato Schifani arriva la conferma, come già nel 2009 fece la presidenza della Camera, di un innalzamento dei prezzi del ristorante. Vedrete che dall'anno prossimo gli toccherà pagare altri 50 centesimi in più.
La speranza, anche in questo caso, è che gli vada tutto di traverso!
Alla buvette rincari del 50%
Novità al rientro delle vacanze per deputati e cronisti: prezzi aumentati per bevande a panini. Dai rialzi resta immune il caffé, fermo a 70 centesimi. Il questore Albonetti: "Giusto giro di vite dopo 2 anni dall'ultimo aggiustamento"
Era quasi un mito: alla buvette, si diceva, si mangia bene e si spende pochissimo. Ma oggi parlamentari e cronisti, al rientro dalle vacanze, alla Camera hanno trovato una sorpresa: il carovita è entrato nel Palazzo gonfiando i prezzi di bevande e panini del 50% circa.
Le mini rosette farcite con tonno o prosciutto cotto passano da 1,20 a 1,80 euro, quelle con il crudo da 1,50 a 2,30, medaglioni e piadine da 1,60 a 2,50, i tramezzini da 1,20 a 2. I gettonatissimi supplì? Da 0,80 arrivano a 1 euro. Gli yogurt greci passano da 1,40 a 1,60 e per una fetta di torta serviranno ora 2,10 euro, invece di 1,80.
In tutto, per esempio, il costo di un pranzo con supplì, tramezzino, acqua, frutta passa da 3 euro e 90 a 6 euro tondi: un aumento del 53%. Dai rialzi resta immune il caffé, fermo a 70 centesimi. Ma se per un cappuccino a Roma bastano spesso 90 centesimi, alla Camera da oggi servirà un euro netto (+ 0,10).
Rincaro record per la frutta. Fino a ieri 90 centesimi era il costo fisso per una porzione; il listino prezzi di oggi, invece, prevede variazioni da 0,90 a 2 euro a seconda della scelta.
Anche attardarsi alla Camera dopo le sedute per un aperitivo costerà di più: prima bastavano 1,60 euro, ora ne serviranno 2. Invariato il costo di una birra nazionale, fermo a 1 euro. Ma per chi seglie un cocktail l'aumento c'è e non è basso: si passa da 2,50 a 3,50 euro.
"Un giusto giro di vite" che arriva "a due anni dall'ultimo aggiornamento dei prezzi, fatto nel settembre del 2006". Gabriele Albonetti, deputato del Pd, è uno dei tre questori della Camera dei deputati. E' tra quelli cioè che hanno votato e quindi deciso l'aumento dei prezzi.
Una decisione, precisa Albonetti, "presa all'unanimità dal collegio dei questori" di cui fanno parte anche Francesco Colucci e Antonio Mazzocchi, entrambi del Pdl. Non estranea alla scelta, la polemica sui privilegi dei politici: "Dopo gli scandali sulla casta - dice Albonetti - alzare i prezzi alla buvette era il minimo. Ci siamo adeguati ai costi normali". Ma un cappuccino costera' piu' che al bar... "Meglio. Così ora dopo tante critiche potrete farci qualche elogio...".
-
.
.
.
.
.
.
.