Con i rimedi della nonna non si sbaglia mai e stando alla tradizione  orale (di nome e di fatto) è possibile sapere quale tipo di vino bere in  presenza di alcuni tra i più diffusi disturbi fisici. Ovviamente per  trarne i maggiori vantaggi con tutta la dovuta cautela. 
Stati ansiosi: sono da preferire i vini rossi comuni da pasto o i rosati, poco alcolici;
Stanchezza: tutti i vini, ma in particolare quelli bianchi e rossi di ottima qualità, secchi, aromatici o amabili;
Stati depressivi: in condizioni di tolleranza sono consigliabili quelli rosati, chiaretti, i vini frizzanti, quelli amabili e dolci.
Ipertensione arteriosa: sono consigliabili vini bianchi leggeri, rosati e rossi con una gradazione non troppo;
Problemi d’intestino con stitichezza: si possono bere vini bianchi o chiaretti giovani e non molto alcolici;
Ipotensione arteriosa: sono consigliati i vini rossi generosi ed i vini bianchi con elevato contenuto di zuccheri;
Anemia: sono consigliabili tutti i vini ed in particolare quelli rossi superiori corposi;
Ipocondria: sono adatti i vini bianchi o rossi leggeri a basso contenuto alcolico e poco acidi;
Ipocloridia (scarsità di acido cloridrico nel succo  gastrico): sono ideali quelli bianchi secchi, rosati, chiaretti  giovani, poco alcolici e con un certo tenore di acidità;
Insufficienza epatica: può trarre giovamento da  vini rosati, chiaretti o bianchi leggeri zuccherini, poco ricchi in  alcol e di buona acidità oppure vini rossi a basso contenuto tannico;
Disturbi renali: sono consigliabili i vini rossi  con bassa gradazione alcolica e con scarso contenuto in tannini ed i  vini bianchi leggeri. Entrambi sono da utilizzare con prudenza e in dosi  molto moderate.
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