sabato 12 agosto 2017

LE GALLETTE DI RISO



Le gallette di riso vengono prodotte a partire da un impasto di riso soffiato e collante alimentare, modellato e poi essiccato.
Il riso soffiato per le gallette è realizzato riscaldando al vapore e in ambienti ad alta pressione i semi del cereale, anche se il metodo può differire in base al prodotto specifico.
La galletta di riso americana (quella diffusa anche in Italia) è rotonda, con un diametro di circa 4-5 pollici. Alcuni produttori ne fanno di minuscole, adatte come snack.
Nel formato commerciale più diffuso, una galletta di riso pesa circa 10g, contiene 8g di carboidrati e fornisce circa 30-40kcal; le gallette di riso possono essere anche da riso integrale, mentre in commercio non mancano gallette preparate dai semi di altri cereali, come il mais.

Estremamente popolari in America Settentrionale e in altri paesi occidentali, le gallette di riso si mangiano come sostitutivo del pane, sia ai pasti principali, sia ai pasti secondari.
Le gallette di riso sono molto utilizzate nella dieta dei bambini e nei regimi alimentari dimagranti, in quanto vengono considerate meno energetiche di qualunque altro derivato dei cereali.

Alcune gallette di riso sono aromatizzate; all'estero, i gusti più comuni sono: di formaggio cheddar bianco, di popcorn al burro, di cioccolato, di miele, di mais al caramello e di mela alla cannella.

Le gallette di riso così come le conosciamo sono uno dei vari prodotti che rientrano nella categoria delle rice cake. Queste, possono essere ricavate da un impasto modellabile a base di farina, chicchi macinati o interi, ma non necessariamente “soffiati”; al contrario, la maggior parte delle rice cake tradizionali costituiscono delle vere e proprie polpettine di riso che, generalmente, vengono cotte al vapore.
Di rice cake ne esistono moltissime tipologie, rientrano in moltissime culture alimentari e sono diffuse prevalentemente in Asia (Cina, Taiwan, Corea, Giappone, India, Indonesia, Filippine e Vietnam).



I Wor Bar (Guoba in lingua mandarina, tradotto "pot's burnt") non sono altro che parti di riso che rimangono attaccate al fondo dei vasi di argilla durante la cottura. Dopo la caramellizzazione, i chicchi si aggregano in un unico pezzo e acquisiscono un leggero sapore di bruciacchiato. Possono essere serviti con il tè, o come parte di un pasto principale accompagnando i sughi di carne.
In Italia, un alimento analogo (piuttosto antico) è costituito dalla polenta che rimane attaccata al paiolo.

Le gallette di riso, a differenza del pane, non contengono lieviti e non causano gonfiore addominale ma hanno un elevato valore glicemico.

Negli ultimi anni le gallette di riso stanno spopolando e sostituendo sempre più il pane, perché si pensa che siano più leggere, facciano bene alla salute e abbiano gusto, anche se in realtà, molti sostengono che “sappiano di polistirolo”.
La tecnica per produrle è la stessa che si usa per produrre la plastica, ossia estrusione, solamente che la materia prima non sono composti chimici da plastificare, bensì chicchi di riso (o altri tipi di cereali e semi). Quest’ultimi, posti nell’estrusore, sono sottoposti ad un’elevata temperatura sui 200 gradi e ad un’enorme pressione: il passaggio nella macchina è rapido e poi il cereale stritolato, viene spinto fuori attraverso minuscoli fori. La differenza di pressione tra l’interno e l’esterno della macchina fa gonfiare il cereale e la galletta è fatta: un composto molto povero di umidità, molto croccante e ricco di aria, alcune insaporite con sale prima della produzione, altre addizionate con aromi.

Questo procedimento però, fa perdere la lisina presente nel cereale (un amminoacido essenziale per l’organismo) e distrugge anche molte sue vitamine, senza dimenticare che a parità di peso, le gallette hanno 370 kcal ogni 100 grammi, quasi il doppio delle calorie del pane integrale. Non sono certo un alimento dimagrante di per sé, quindi, e se le si mangiano sperando di perdere peso, il risultato sarà deludente; di positivo c’è che hanno un elevato potere saziante poichè a parità di volume, danno una sensazione di maggior pienezza rispetto ad un altro alimento nelle stesse quantità, e che a differenza del pane non contengono lievito e non creano quindi, gonfiore addominale.

L’estrusione rende perciò l’amido più digeribile, ma con ciò può avere un alto indice glicemico e quindi è da mangiare moderatamente, e pare anche che formi una sostanza cancerogena, chiamata acrilamide. Fate attenzione quindi all’impatto glicemico che nel caso del riso raffinato risulta piuttosto alto: scegliete delle gallette (e del riso) integrali e abbinate alle gallette delle proteine, in modo da ridurre l’indice glicemico.

E’ quindi consigliabile non abusarne perché gonfiano e danno una sensazione immediata di sazietà che tende a svanire dopo poco tempo.

Spesso le gallette di riso vengono inserite nelle diete dimagranti anche per un discorso di intolleranza al glutine e al lievito, in questi casi esistono molte altre alternative, sicuramente più salutari, come acquistare o meglio ancora prepararsi a casa del pane o delle schiacciatine mischiando tra loro le farine di mais, di riso, di miglio o aggiungendo dei falsi cereali come il grano saraceno o l’amaranto.

Ultima considerazione è l’elevato costo, pari a circa 10 euro al chilo, vale a dire molto di più di una pagnotta di un soffice pane.





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