giovedì 28 aprile 2011

Pasta all'agro



 SEMPLICISSIMA E VELOCE

Pasta all'agro

12 min - 2 Persone
Autore Laura

Ingredienti

2 etti Pasta tipo fusilliQ.B. 
PrezzemoloQ.B. 
SaleQ.B. 
PepeQ.B. 
Olio 
Limone 
spicchio
 AglioQ.B.
 Peperoncino

Preparazione

Nei piatti si prepara un battuto di aglio e prezzemolo e si arricchisce con sale, pepe, olio e peperoncino. Si fa cuocere la pasta (meglio se fusilli), si scola e si versa direttamente nei piatti. Si mescola il tutto aggiungendo il succo di limone.

Fonte

Insegnata da mio marito che la vedeva fare in casa dalla nonna

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domenica 17 aprile 2011

LA PLASTICA E' TOSSICA IN CUCINA





 LA PLASTICA E' TOSSICA IN CUCINA


La plastica ha rivoluzionato la vita delle persone. Se diamo una sbirciata nelle nostre case, ormai la troviamo ovunque, soprattutto in cucina. Esistono però delle sostanze chimiche che se a contatto con il cibo possono essere nocive, è quindi molto importante fare attenzione a ciò che abbiamo comprato o che desideriamo acquistare.

Come scegliere un prodotto di plastica per uso alimentare? Prima di tutto leggendo le classiche etichette. Dovrebbe esserci un codice sulla scatola, o sul contenitore stesso, indicante la composizione del prodotto, alcuni invece propongono un numero all’interno di un triangolo di frecce che va da 1 a 7. I numeri 1, 2, 4 e 5 corrispondono a sostanze chimiche di sicurezza, mentre il 3 e il 6 sono sostanze nocive e il 7 è un tipo di policarbonato con bisfenolo A. Molto comune è anche il triangolo o bollino che contiene forchetta e bicchiere.

Le sostanze più pericolose: In cima alla classifica ci sono il bisfenolo A e Ftalati. Il primo è abbastanza noto, se ne sente parlare spesso in riferimento ai biberon per bambini. Quelli di nuova generazione non lo contengono, ma in passato non era così. Il bisfenolo A ha caratteristica di avere una struttura chimica che, molto simile ad alcuni estrogeni, altera l’attività dell’apparato endocrino e interferisce con la salute riproduttiva. I ftalati, invece, influiscono soprattutto sull’apparato riproduttivo maschile causando seri problemi come il criptorchidismo, malformazioni al pene, diluizione degli spermatozoi, oltre a essere collegati con la sindrome metabolica.

Tutelare la salute. Non possiamo ripulire completamente le nostre cucine da oggetti che non presentano alcuna dicitura perché acquistati qualche anno fa, ma possiamo stare attenti ad alcune cose e al loro utilizzo:

1) Evitare di riutilizzare le plastiche usa&getta, come le bottiglie di plastica che non devono essere né congelate né riscaldate. Per farvi un esempio, qualcuno le riempie di brodo o dl succo di limone (o di qualsiasi prodotto alimentare) e poi le surgela: è un errore. Le bottiglie sono prodotte con due plastiche diverse: una è il Pet (Polyethylene Terephthalato), un materiale leggero, abbastanza economico che fornisce una barriera contro l’ossigeno e il biossido di carbonio. L’altra invece è il Lexan che altro non è che polibicarbonato. Lo riconoscete perché dovrebbero riportare il famoso numero 7 di classificazione. Si sospetta che questa sostanza disperda bisfenolo A nei cibi e nei liquidi e i suoi effetti aumentano con le alte o le basse temperature.

2) Non lavare o riscaldare le plastica ad alte temperature. Con il Pet, il Lexan e altre sostanze si producono tanti oggetti, come i vassoi per il cibo a microonde, i contenitori trasparenti (per esempio quelli in cui confezionano le verdure nei supermercati) e le pellicole avvolgenti. Capite bene, qualsiasi plastica sia, che riscaldare un piatto nel fornetto non è una buona idea, così come lavarli in lavastoviglie (dove l’acqua è molto calda). Molto meglio sciacquarli a mano.

3) Moderare l’uso di piatti e bicchieri di plastica. Dopo le bottiglie, sono gli oggetti che più si utilizzano nelle case. Ne esistono anche di molto carini (colorati, a fantasia) e sono perfetti per le feste. Alcuni sono prodotti purtroppo con Pvc (cloruro di polivinile), una sostanza altamente tossica e cancerogena. Preferite quindi l’acquisto di piattini di carta, un po’ più costosi ma di sicuro più salutari.

4) Attenzione ai biberon per bambini. Un tempo la plastica dei biberon conteneva bisfenolo A, ma ne esistono ancora in commercio,. Potete immaginare che a contatto con il latte caldo sia nocivo per il benessere del bambino (influisce sul malfunzionamento del sistema endocrino). Acquistate dunque biberon certificati che riportino sulla confezione che non contengono BPA.

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Ingredienti:

* 3 patate di media grandezza
* 1 carota
* 50 g. di piselli surgelati
* mezza confezione di giardiniera sott’aceto
* 160 g. di tonno sott’olio
* 1 uovo
* 2 dl di olio di semi di mais
* sale
* 1 cucchiaio di aceto
* 1 cucchiaino di senape forte


Preparazione:
Lavare le patate e lessarle con la buccia in abbondante acqua salata per circa 20 o 30 minuti dal raggiungimento dell’ebollizione. Quando risulteranno tenere, mentre sono ancora calde, pelarle e passarle allo schiacciapatate raccogliendo il ricavato in una capace terrina.
Pelare la carota, tagliarla a dadini e lessarli in acqua bollente salata per pochi minuti, non devono disfarsi.
Scolarli e farli raffreddare. Lessare allo stesso modo anche i pisellini, lasciandoli sul fuoco qualche minuto in più, poi scolarli.
Sgocciolare il tonno dall’olio di conservazione, sbriciolarlo e unirlo al passato di patate
Sgocciolare le verdure di mezzo vasetto di giardiniera, tagliare tutto a dadini e versarli nella terrina insieme alle patate, infine aggiungere anche piselli e carote ormai intiepidite. Amalgamare bene.

Preparare la maionese: in un contenitore alto e stretto rompere un uovo tenuto a temperatura ambiente, poi mezzo cucchiaino di sale, un cucchiaino di senape e un cucchiaio di olio di semi.
Con un mixer ad immersione cominciare a frullare con brevi impulsi per amalgamare gli ingredienti quindi unire il resto dell’olio versato a filo mentre si continua a frullare.
Quando la maionese comincerà a gonfiare e ad ispessirsi, versare un cucchiaio di aceto e riprendere a frullare aggiungendo ancora un po’ d’olio.
Regolare di sale e di acidità correggendo con altro aceto oppure, a piacere, con un cucchiaino di succo di limone.

Aggiungere la maionese alle verdure, mescolare per amalgamare bene, coprire con pellicola e conservare in frigorifero fino al momento di servire.

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CANNELLONI FARCITI DI CARCIOFI E RICOTTA



CANNELLONI FARCITI DI CARCIOFI E RICOTTA


Ingredienti:

* 250 gr. di pasta fresca per lasagne
* 200 gr. di ricotta
* 6 carciofi
* un limone
* 50 gr. di grana grattugiato
* 60 gr. di prosciutto cotto
* un uovo intero
* un tuorlo
* 400 gr. di besciamella pronta
* uno spicchio d'aglio
* 20 gr. di burro
* olio extravergine d'oliva
* sale
* pepe
* noce moscata


Preparazione:
Pulire i carciofi, eliminando le foglie esterne dure ed eliminando dal centro del cuore l'eventuale fieno. Man mano che sono pronti metterli in acqua acidulata con succo di limone perchè non anneriscano.

Quando saranno tutti pronti, sgocciolarli, tagliarli in spicchi e farli saltare in padella con poco olio ed uno spicchio d'aglio. Salare, pepare e dopo qualche minuto eliminare l'aglio, togliere dal fuoco, lasciar intiepidire e tritare grossolanamente i carciofi insieme al prosciutto cotto.
Versare il ricavato in una terrina, unire la ricotta, 3 cucchiai di formaggio grattugiato, l'uovo intero, il tuorlo, sale, pepe e noce moscata. Se l'impasto dovesse risultare troppo morbido unire un cucchiaio di pangrattato.

Lessare la pasta per un paio di minuti, disporla su un canovaccio pulito quindi tagliare ogni lasagna a metà e farcirla col ripieno preparato, quindi arrotolarle su se stesse formando i cannelloni.

Versare un velo di besciamella sul fondo di una pirofila e allinearvi i cannelloni, ricoprirli con la restante besciamella, spolverizzare col formaggio grattugiato e infine distribuire dei fiocchetti di burro sulla superficie e infornare per 15 minuti a 200° fino ad avere una bella crosta gratinata.

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Pastiera napoletana con ricotta




. Anche le cose sognano.. Regenesi . .



Preparazione

Preparate prima di tutto la pasta frolla. Mettete in un mixer da cucina la farina, il burro ancora freddo di frigo e un pizzico di sale. Frullate fino ad ottenere un composto secco e farinoso che disporrete a "fontanella" su di un piano in legno e nel quale verserete i due tuorli d’uovo. Impastate energicamente il tutto fino ad ottenere un impasto liscio e compatto. Formate con la pasta frolla una palla rotonda, avvolgetela con la pellicola alimentare e mettetela a riposare in frigo per minimo mezz’ora. Nel frattempo dedicatevi al ripieno. Mettete il grano precotto con il latte, il burro e la scorza di limone in una pentola e fatelo cuocere a fuoco lento mescolando continuamente fino ad ottenere un composto denso. Una volta pronto, versate il grano in una ciotola: lasciatelo raffreddare. Intanto lavorate le uova con lo zucchero, la ricotta Santa Lucia, l’acqua di fiori d’arancio, la vaniglia e la cannella fino ad ottenere una soluzione leggermente liquida e senza grumi. A questo punto prendete la pasta frolla dal frigo, mettetene da parte una piccola quantità (circa un terzo) e stendetene il resto a forma di cerchio. Imburrate una teglia da forno rotonda e disponetevi la pasta frolla in modo da ottenere dei bordi alti almeno 3 centimetri. Intanto unite il composto di grano tiepido con quello di ricotta e aggiungetevi l’arancia e il cedro canditi. Versate il ripieno nella teglia da forno con la pasta frolla senza superare i bordi di questa stessa. Stendete in lungo la pasta frolla che avevate messo da parte e con una rotella a orlo scanalato fate delle striscioline larghe 2 centimetri. Sistemate le strisce di pasta frolla sopra la vostra torta a formare tanti rombi. Infornate la pastiera a 200º per un’ora, quindi lasciatela raffreddare. Prima di servire, spolveratela con abbondante zucchero a velo.




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venerdì 8 aprile 2011

Un tipo di vino per ogni disturbo



Con i rimedi della nonna non si sbaglia mai e stando alla tradizione orale (di nome e di fatto) è possibile sapere quale tipo di vino bere in presenza di alcuni tra i più diffusi disturbi fisici. Ovviamente per trarne i maggiori vantaggi con tutta la dovuta cautela.




  • Stati ansiosi: sono da preferire i vini rossi comuni da pasto o i rosati, poco alcolici;




  • Stanchezza: tutti i vini, ma in particolare quelli bianchi e rossi di ottima qualità, secchi, aromatici o amabili;




  • Stati depressivi: in condizioni di tolleranza sono consigliabili quelli rosati, chiaretti, i vini frizzanti, quelli amabili e dolci.




  • Ipertensione arteriosa: sono consigliabili vini bianchi leggeri, rosati e rossi con una gradazione non troppo;




  • Problemi d’intestino con stitichezza: si possono bere vini bianchi o chiaretti giovani e non molto alcolici;




  • Ipotensione arteriosa: sono consigliati i vini rossi generosi ed i vini bianchi con elevato contenuto di zuccheri;




  • Anemia: sono consigliabili tutti i vini ed in particolare quelli rossi superiori corposi;




  • Ipocondria: sono adatti i vini bianchi o rossi leggeri a basso contenuto alcolico e poco acidi;




  • Ipocloridia (scarsità di acido cloridrico nel succo gastrico): sono ideali quelli bianchi secchi, rosati, chiaretti giovani, poco alcolici e con un certo tenore di acidità;




  • Insufficienza epatica: può trarre giovamento da vini rosati, chiaretti o bianchi leggeri zuccherini, poco ricchi in alcol e di buona acidità oppure vini rossi a basso contenuto tannico;




  • Disturbi renali: sono consigliabili i vini rossi con bassa gradazione alcolica e con scarso contenuto in tannini ed i vini bianchi leggeri. Entrambi sono da utilizzare con prudenza e in dosi molto moderate.


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